sabato 17 aprile 2010

caro Tricky


Ebbene si, è proprio da te fare scherzi da prete!

Ti sei mangiato una pallina di gomma e patatracchete sei morto!

Fino a pochi giorni fa, è passato solo un mese, non riuscivo neppure a pronunciare la parola "morto", dalla sofferenza e dal dolore che provavo. Oggi va un po' meglio, anche se mi manchi un bel po'.

Eri il mio canulino, mi piaceva la tua puzzetta fina, che cercavo come un cane da tartufo nella testa, il peletto vellutato nelle orecchie. Vecchio bracco, quattordici anni intensamente vissuti insieme, ne abiamo viste di bufere, ma ci siamo anche molto divertiti. Certo che mi hai dovuta sopportare! che vuoi, volevi solo onori e lussi? qualche onere lo dovevi pure pagare.

Oggi, ripenso a quanto eri matto, si "matto Tichi", come diceva Anita, perchè oggi mi guarda e dice "Tichi motto!". Anche moribonbo pensavi a mangiare, il cibo era il tuo demone e sei morto per questo. L'ho sempre pensato che il cibo ti avrebbe ammazzato, e si è verificato. Hai vissuto da re e sei morto con la dignità che gli si confà. Bene, bravo Tricky! Peccato per noi, che ci rimane solo la tua poltrona vuota. Però è stata rimessa a giro, nel senso che, tolti i drappi reali, sono stati sostituiti con un copriletto degno di stare li. Era il copriletto del letto di mia sorella, prima del fatidico passaggio alla cameretta nuova con i due letti arancioni, disegnati da mio padre e fatti realizzare dal suo falegname, Cudini. Un tipo alto, magro che profumava di legno, con un mozzicone di matita nell'orecchio. Chissà se è vivo, credo di si , altrimeni mio padre me lo avrebbe detto. Andare da Cudini era una delle rare mete raggiunte insieme a mio padre. Quindi lo associo sempre a qualcosa di bello e di inaspettato.

Ciao, caro tricky